Settembre: come trasformare la paura del rientro in una opportunità per rinnovarsi e affrontare il cambiamento

Settembre: come trasformare la paura del rientro in una opportunità per rinnovarsi e affrontare il cambiamento

“L’autunno è una seconda primavera, quando ogni foglia è un fiore.”

Albert Camus

 

Con l’arrivo di settembre, ci troviamo ad affrontare il ritorno alle routine quotidiane dopo la pausa estiva. Questo momento dell’anno può essere percepito come un nuovo inizio, ma può anche innescare paura, ansia e stress legati alla ripresa delle attività lavorative, scolastiche e familiari.

 

Il ritorno: un crocevia di emozioni e dinamiche!

Settembre è spesso vissuto come un mese di transizione, in cui si passa dalla relativa libertà estiva alla struttura e alle responsabilità dell’autunno. Questa fase può attivare una serie di emozioni contrastanti: da un lato, c’è la motivazione a ricominciare con nuovi obiettivi; dall’altro, possono emergere ansia, stress e un senso di sopraffazione. Questi sentimenti non sono isolati, ma si sviluppano all’interno di un contesto relazionale in cui la persona è inserita. Secondo questa ottica la singola persona non vive il rientro da sola, ma interagisce con le aspettative e le dinamiche del sistema familiare, lavorativo e sociale a cui appartiene.

 

Il ruolo delle relazioni nella paura del rientro

Secondo una prospettiva sistemico-interazionale si osserva che il disagio di un individuo non può essere compreso senza considerare le dinamiche delle relazioni in cui è immerso. Il rientro a settembre può sollecitare tensioni preesistenti o far emergere nuove problematiche. Ad esempio, in una famiglia, il ritorno alla routine scolastica può riattivare vecchi conflitti tra genitori e figli, o far emergere nuove sfide legate all’organizzazione del tempo e alla gestione delle aspettative sul percorso scolastico.

 

Strategie per un rientro equilibrato

La psicoterapia strategica si concentra su interventi concreti e orientati al cambiamento. Ecco alcune strategie utili per affrontare il rientro a settembre:

  1. Ridefinire le priorità: spesso, il ritorno dalle vacanze può portare a un accumulo di attività e impegni. È utile fare un bilancio delle proprie priorità, distinguendo tra ciò che è urgente e ciò che è importante, delegando quando possibile. In un contesto familiare, può essere utile coinvolgere tutti i membri della famiglia nella pianificazione e nella gestione delle attività. Se possibile, sarebbe utile evitare di tornare al lavoro o agli impegni quotidiani a pieno ritmo, concedendosi uno o due giorni per riprendere la piena routine oppure organizzare il lavoro senza la pressione di dover essere subito operativi al cento per cento.

 

  1. Gestire le aspettative: le aspettative irrealistiche, sia personali che altrui, possono essere una fonte significativa di stress. La comunicazione aperta e onesta all’interno della famiglia o del team di lavoro può aiutare a chiarire e allineare le aspettative, riducendo così la pressione. Prima di riprendere completamente la routine, si può approfittare degli ultimi giorni d’estate per rilassarsi e ricaricarsi. Questo può aiutare a mantenere una mentalità positiva e a ridurre l’ansia da rientro.

 

  1. Stabilire rituali di transizione: introdurre piccoli rituali quotidiani può facilitare la transizione dalla modalità estiva a quella autunnale. Questi rituali possono essere momenti di condivisione familiare, come una cena insieme, o attività personali che aiutano a mantenere un equilibrio psicofisico, come una passeggiata o la pratica di un hobby. 

 

  1. Affrontare i conflitti in sospeso: Il rientro può riattivare conflitti o questioni irrisolte, messe da parte durante l’estate. È importante affrontare questi conflitti in modo costruttivo, cercando soluzioni che soddisfino i bisogni di tutte le parti coinvolte.

 

  1. Accogliere le emozioni e gestirle: una prima tecnica utile per la gestione delle emozioni e dall’ansia ad esse associata è proprio quella di smettere di contrastare l’arrivo di pensieri, di immagini e di emozioni catastrofiche sul rientro. Evitare di pensare o sentire le emozioni spiacevoli, oltre ad essere impossibile, è la strada privilegiata per renderle dei veri e propri incubi o ancora peggio trasformarle in vere e proprie concrete sintomatologie. Come agire allora? La principale mossa da compiere sarà quella di ritagliarsi un momento della giornata (trenta minuti, non uno di più, non uno di meno!) in cui lasciare liberi di fluire tutti i pensieri e le emozioni catastrofiche. Ciò aiuterà a canalizzare tali pensieri in momenti definiti e recuperare il controllo su di essi.

 

  1. Strategie per trasformare le foglie in fiori: un’ultima strategia sarà quella di dedicare ogni giorno, al mattino nel momento in cui si è impegnati a prepararsi, cinque minuti per porsi la seguente domanda “Cosa farei o cosa non farei, a cosa penserei o a cosa non penserei se la paura del rientro non ci fosse più nella quotidianità?”. Individuate alcune risposte, il passo successivo sarà quello di attuare solo la più piccola delle azioni immaginate entro la fine della giornata. Cosa accadrà lo scoprirete da soli!

 

Considerare il cambiamento come opportunità

È essenziale considerare il rientro a settembre non solo come una fonte di stress, ma anche come un’opportunità per il cambiamento e la crescita personale e relazionale.

Le crisi infatti possono essere affrontate come momenti di trasformazione, in cui vecchi schemi possono essere superati e nuove modalità di interazione possono emergere.

 

Conclusioni

In conclusione, affrontare il rientro a settembre con strategie mirate può trasformare questa transizione in un’esperienza arricchente, dove sarà possibile imparare non solo a gestire lo stress e l’ansia associati a questo periodo, ma anche rafforzare le relazioni e promuovere un cambiamento positivo a lungo termine.

 

Angelica Giannetti
Psicologa, Psicoterapeuta
Terapie Brevi

 

 

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